Ho passato un weekend un po’ particolare a Santiago con una buona amica e una poco amica. La cosa migliore di quest’esperienza un po’ particolare è stata parlare delle cose che non vanno, mettere insieme le frustrazioni di due persone e tirarne fuori… un’opportunità.
Per essere un po’ meno criptica: sono bloccata in un villaggio sperduto della Galizia (bellissimo, eh, per carità, ma a un certo punto giuro che ti viene voglia di dare fuoco ai boschi, alle vigne e pure ai villici) e mi restano altri 4 mesi da passare qui. Non è terribile, ho un programma di volontariato e qualche conoscenza, tutti i fine settimana vedo altri volontari, però a volte è pesante, soprattutto quando Facebook ti ricorda ogni 30 secondi che a Torino c’è il Salone del libro, che a Milano ci sono gli aperitivi, che a Faenza c’è l’amica che ti aspetta con una bottiglia di vino…
Ma il punto è: ogni difficoltà è anche un’opportunità.
Sono bloccata qui, è vero, tanto vale mettere a frutto questo tempo, scrivere, rimettermi in forma (le classi di spinning tra l’altro sono perfette per pensare trame!), smettere di fumare (è una settimana e mezzo e il postino del paese mi ha appena consegnato una fantastica sigaretta elettronica!), leggere… oltre che imparare lo spagnolo, ovviamente.
Quindi ora penso a Ruggine, il prossimo progetto letterario, leggo Stephen King, sguazzo in una malinconia feconda di storie e penso con gioia alle persone che vorrei vedere, sparse per l’Europa, e che vedrò, presto.
E dopo questa chiusura stucchevole… buone letture a tutti!