L’inquietudine è rimasta. Il senso d’inadeguatezza. Il non essere, o fare, mai abbastanza.
Odio questo dry january. Questo gennaio avrei bisogno di bere. E fumare. E stare da sola un mese a distruggermi come so fare io. Per partorire qualcosa di buono. Cos’è poi questa fissazione con le metafore ginecologiche, eh? Partorire de che?
Solo che questa volta la frustrazione ha ragion d’essere. Sto perdendo profondità. Mi sembra di essere diventata nient’altro che una piccola libera professionista. Ho l’abbonamento dall’estetista, Cristo santo. Guardo serie tv, sono così superficiale, m’invento mille lavori per avere soldi e non leggo e studio e scrivo abbastanza. Sta diventando tutto piatto, tutto convenzionale, ordinato, controllato. Questo si riflette orribilmente sulla scrittura.